Author : Serena Liistro

Recensione Wacom Cintiq Pro 16″

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L’ho sognata per anni, cercandola nei negozi, ammirandone la bella scatola bianca con occhi sognanti per poi piangere guardando il prezzo. Insomma, era l’acquisto più agognato, il magnifico abito griffato da ammirare davanti alla vetrina senza mai comprare. Ma dopo tanti anni, finalmente, posso stringere la Cintiq Pro tra le mie mani.

Ho meditato veramente a lungo l’acquisto di questo pen display rinviandolo per parecchio tempo. Poi la certezza di uno stipendio più stabile e uno sconto sostanzioso mi hanno convinta a passare dalla mia vecchissima Bamboo alla nuova Cintiq Pro 16″.

Ma vediamo insieme se ne è valsa la pena.

Qualche dato tecnico

Non mi dilungherò troppo dato che è possibile vedere tutti i dettagli direttamente sul sito Wacom o dei rivenditori.

Partiamo col distinguere la Cintiq Pro 13″ dalla 16″. La differenza principale è proprio la dimensione ed è molto soggettiva. Io personalmente non sento la necessità di schermi troppo grandi e magari avendo la possibilità di vedere dal vivo la 13″ avrei scelto quella, ma comprando a scatola chiusa ho preferito avere un’area di lavoro un po’ più grande.

Va anche detto che le prestazioni della 16″ sono migliori in termini di quantità di colori riproducibili e di risoluzione dello schermo. Infatti, mentre la 13″ supporta solo il Full HD, la 16″ arriva fino al 4k. Ma ATTENZIONE! questo dipende dal vostro computer perché dovrete essere in possesso di una porta usb-c o displayPort (anche mini) e di una scheda grafica che supporti il 4k. In alternativa dovrete accontentarvi del Full HD. Lo so, da un prodotto di questo prezzo ci si aspetta sempre il massimo, ma d’altronde non possiamo pretendere di far funzionare una tecnologia innovativa con dei dispositivi troppo datati. Insomma, sarebbe come comprarsi una pesantissima roulotte di lusso e farla trainare da una vecchia Fiat Panda.

A proposito di prezzo: il costo approssimativo di partenza della Cintiq Pro 13″ è €900 mentre per la 16″ si tratta di €1600. Se come me volete risparmiare qualcosa, tenetele d’occhio nei periodi dei saldi e magari valutate di estendere la garanzia.

Nessuna differenza per quanto riguarda la Wacom Pro Pen 2 venduta con entrambe le tavolette e che garantisce sensibilità e fedeltà del tratto senza precedenti e, a differenza della Apple Pen, senza necessitare di batteria e ricarica. So che alcuni artisti si lamentano della durata della punta, ma personalmente sto usando la stessa senza problemi da quando l’ho comprata e sono ormai passati diversi mesi.

Ma dopo aver acquistato una Cintiq Pro, cosa ci ritroviamo davanti? Scopriamolo insieme.

Apriamo lo scrigno

Beh, che dire. Appena ho aperto la scatola ho pensato “Wow”! Le nuove cintiq Pro hanno un design eccezionale: moderne, sottilissime ma con dei materiali robusti ed eleganti. Dei veri gioiellini. Anche la Wacom Pro Pen 2 è molto bella. L’impugnatura è confortevole e il peso è davvero ben bilanciato. Comprende due tasti programmabili molto funzionali e la solita gomma a un’estremità per poter cancellare come se stessimo utilizzando una normalissima matita.

Poi ho sollevato la tavoletta e… che confusione! Un numero sconcertante di cavi popolava la scatola e una semplice cartolina illustrata spiegava, senza testo, come collegarli. Insomma, mi sentivo un po’ come quando devi montare un mobile Ikea e guardi spaesato le istruzioni. Oltre ai cavi, la confezione contiene:

  • il Wacom Link Plus, ovvero un adattatore che permette di collegare anche i PC sprovvisti di porte usb-c,
  • un comodissimo alloggio per la Pro Pen da inserire nella tavoletta,
  • uno stand da scrivania per la penna con le punte di ricambio al suo interno
  • dei dischetti colorati per personalizzare la penna

Ma torniamo al display. Lo schermo satinato attenua i fastidiosi riflessi della luce. Non ci sono tasti fisici programmabili, quindi non c’è la possibilità di avere le shortcut a portata di mano. C’è da dire che non a tutti mancheranno perché il loro utilizzo è soggettivo ed opzionale. Quali sono le soluzioni per chi invece ne ha bisogno? Un’opzione è il Wacom ExpressKey, un telecomando con 17 tasti venduto alla “modica” cifra di circa €100. Dopo aver comprato un prodotto da 1600 euro, spendere così tanti soldi per un accessorio potrebbe infastidire, ma esistono diversi piani B. Chi lavora da fisso o comunque usa una tastiera separata dal monitor può semplicemente avvicinala per poter facilmente azionare le shortcut con la mano sinistra. In alternativa, si possono utilizzare tastierini programmabili: io ho addirittura connesso il JoyCon della mia Nintendo Switch al computer tramite bluetooth e ho riprogrammato i tasti, senza avere ripercussioni ricollegandolo alla console. Terza possibilità, nonché la mia preferita, il menù fissato sullo schermo. Si può personalizzare tramite il pannello di controllo Wacom scegliendo forma, dimensione, numero di tasti, ecc. Sicuramente va a ridurre, insieme all’interfaccia dei programmi che utilizziamo, l’area di lavoro disponibile per disegnare, ma io lo trovo il giusto compromesso.

Altro grande assente è lo stand reclinabile. Sulla scocca posteriore della Cintiq Pro sono alloggiati due piedini estraibili che permettono di tenerla inclinata a 20°. Personalmente ho trovato questa inclinazione adatta per la realizzazione di schizzi e illustrazioni veloci e senza impegno, ma insufficente per lavori più lunghi e complessi ed ho sentito ben presto la necessità di uno stand. Quello realizzato appositamente da Wacom è venduto separatamente e costa oltre € 100. La mia soluzione low-cost? Uno stand per computer costato € 20 che consente 6 diversi gradi di inclinazione e che può essere richiuso e trasportato nella custodia inclusa. È in metallo quindi è molto stabile. Personalmente tengo la tavoletta quasi in verticale e mi sto trovando meravigliosamente. E funziona bene anche come stand da PC: 100 punti a Grifondoro!

Ma nella pratica? Mettiamo la nostra Cintiq all’opera.

In azione

Se avete una porta usb-c, il collegamento sarà semplice e lineare. Sarà un po’ meno rapido per chi, come me, non ce l’ha e deve quindi utilizzare il Wacom Link Plus, ovvero l’adattatore incluso nella confezione. Un video online sul sito Wacom vi aiuterà a collegarla correttamente, ma vi ritroverete inevitabilmente una bella quantità di cavi sulla scrivania. Inoltre, nonostante il mio portatile abbia tutte le carte in regola per il 4k, ho dovuto penare un po’ e fare tante ricerche sul web per renderlo effettivo. La soluzione è stata smanettare un po’ con le impostazioni del pannello di controllo Intel.

Dopo aver collegato la tavoletta, si avvierà automaticamente l’installazione dei driver e del software per gestire le impostazioni Wacom. Al termine potrete finalmente mettervi all’opera.

Fin da subito la mia reazione è stata di nuovo “Wow!”. Il tratto è fluido e naturale anche grazie allo schermo satinato che dà quasi la sensazione di scrivere su carta. Il vetro laminato permette di avere un effetto parallasse quasi impercettibile: questo significa che la distanza tra la punta della penna e il tratto disegnato sarà praticamente nullo garantendoci un’esperienza ancora più naturale. Ricordo che qualche anno fa provai la tavoletta di un amico: non era una Wacom ed era sicuramente un prodotto con qualità e prezzo decisamente inferiori, ma certamente non ho avuto la stessa impressione. Al contrario, utilizzare quella tavoletta mi risultò molto innaturale e poco pratico ed è un altro motivo che mi ha spinto a rimandare l’acquisto. Con la Cintiq Pro invece è stato amore a prima vista! Non fraintendetemi: sono passati diversi anni e fortunatamente i competitor di Wacom hanno fatto passi da gigante offrendo alternative qualitativamente molto buone, ma che non ho mai avuto occasione di provare. Vi riporto semplicemente la mia esperienza.

Piccola curiosità: uso la Cintiq anche come schermo per la mia Nintendo Switch. Non rende più gradevoli i debiti da pagare al vecchio Tom Nook sulla mia isola in Animal Crossing, ma mi permette di giocare comodamente dalla mia workstation senza bisogno di un altro monitor.

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Torniamo alla Cintiq. Se prima trovavo impossibile creare i bozzetti senza passare prima dal cartaceo, dopo aver preso confidenza col mezzo comincio spesso e volentieri direttamente in digitale. Trovo molto comoda la funzione multi touch che ci permette di spostare la tavola da disegno, ruotarla, usare lo zoom, selezionare gli strumenti e, perché no, di utilizzare la tastiera virtuale all’occorrenza. Sia chiaro che una Cintiq non rende più talentuosi e non crea capolavori da sola: semplicemente semplifica e velocizza il lavoro. La qualità delle vostre illustrazioni dipende sempre e solo da voi, dalle vostre qualità, dalla vostra ricerca, dal costante esercizio e dal processo creativo, fallimenti inclusi. Solo quello renderà belle e personali le vostre creazioni.

Quindi qual è il resoconto?

Il riassuntone

Pro
  • Pro Pen 2: ergonomica, ben bilanciata nel peso e fornita di due tastini programmabili molto pratici. Riconosce ben 8192 livelli di pressione ed è molto sensibile all’inclinazione
  • Monitor: lo schermo satinato garantisce un’esperienza del tratto naturale e gradevole e il vetro laminato rende praticamente impercettibile l’effetto parallasse (ovvero la distanza tra la punta della penna e il tratto disegnato)
  • Funzione Multi-touch: è un grande vantaggio soprattutto per navigare l’immagine (zoom, rotazione, sposta, ecc.)
  • Design: l’estetica è veramente bella, la tavoletta è sottile ma sembra robusta nel materiali
Contro
  • Cavi: veramente tanti se il vostro PC non dispone di una porta usb-c e vi piace avere una scrivania ordinata e/o se volete uno strumento da utilizzare in mobilità
  • 4k: non sempre garantito se non si ha la porta usb-c o un computer comunque abbastanza performante
  • Prezzo: sicuramente la qualità va pagata, ma il prezzo non è proprio accessibile (Wacom propone comunque alternative low cost)
  • Assenza tasti: i tasti fisici programmabili sono a mio avviso una comodità che manca e il telecomando venduto separatamente ha un costo non trascurabile
  • Inclinazione: i piedini inclusi consentono solo un’inclinazione di 20°, non confortevole per me. Lo stand venduto separatamente comporta un’altra bella spesa.
Quindi, a chi la consiglio?
  • Ai professionisti o a coloro che sono certi di voler intraprendere una carriera che possa essere resa più facile da questo strumento. Se siete alle prime armi e volete sperimentare, esistono produttori come XP-Pen e Huion che offrono alternative più economiche e a fronte di questo anche la Wacom ha lanciato diversi modelli entry-level con costi più contenuti.
  • A chi ha già fatto un po’ di “gavetta” con tavolette senza display (Bamboo, Intuos o anche prodotti non Wacom). Serve a prendere confidenza col mezzo e a capire se veramente lo strumento faccia per noi.
  • A chi davvero può permettersi la spesa: strumenti come questi vi aiutano nel lavoro, ma non sono fondamentali. Vi assicuro che ci sono molti illustratori professionisti che non hanno mai utilizzato una Cintiq. Pensateci bene prima di affrontare questa spesa se le vostre finanze non sono proprio al meglio.
  • A chi non deve cambiare molto spesso postazione di lavoro: se non disponete della porta usb-c i numerosi cavi potrebbero darvi noia (sì, lo so, l’ho detto molte volte, ma l’avrete capito che è un punto che mi infastidisce molto). Valutate alternative come la Mobile Studio Pro, la Wacom One, un Microsoft Surface o un iPad con Apple Pencil.

Spero di essere stata esaustiva, ma se aveste qualche domanda fatemelo sapere nei commenti qui sotto: sono a vostra disposizione.

Per oggi è tutto!
Un saluto dalla vostra

Serena

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